Dott.ssa Letizia Salvalaio

Approccio clinico

PSICOLOGIA DINAMICA BREVE

Le Psicoterapie Dinamiche Brevi rappresentano ad oggi uno tra i più significativi approcci metodologici della psicologia in grado di rispondere alle esigenze dell'uomo moderno e della società odierna, poiché coniugano il bisogno di una psicoterapia profonda in tempi brevi.

La Psicoterapia Dinamica Breve si basa sullo sblocco dell'inconscio, sul vivere esperienze emotive correttive di conflitti, sull'individuare ed equilibrare le difese e sul regolare l'ansia.

Per perseguire l'obiettivo terapeutico, l'approccio psicoterapeutico dinamico breve si avvale di molteplici tecniche che consentano di differenziare gli interventi a seconda delle esigenze di ogni singolo paziente:

• il Training Autogeno di base: è una tecnica di rilassamento, con la quale è possibile ottenere reazioni psicosomatiche. Si basa sulla ripetizione (prima guidata, poi autonoma) di induzioni semplici (visualizzazioni mentali) che stimolino le reazioni psicofisiche. Il cliente è passivo nei confronti delle percezioni corporee, ma autonomo e cosciente. È una tecnica utilizzata soprattutto per il trattamento di ansia, depressione e disturbi psicosomatici.
• il Training Autogeno Superiore: tecnica che si sviluppa dal Training Autogeno di base, ma che risulta più complessa e più vicina all’ipnosi. Il cliente, che rimane cosciente, viene indotto a visualizzazione mentali più complesse, lunghe, con risvolti emotivi maggiormente intensi e profondi. Talvolta, vengono raccontate delle storie premeditate dal terapeuta al fine di raggiungere l’esplorazione di specifici temi utili al cliente per sbloccar e una situazione interna.
• l’Oniro-terapia: oltre alla ben conosciuta analisi dei sogni, l'oniro-terapia si avvale dei contenuti onirici del cliente per approfondire elementi inconsci nascosti emersi dai sogni. Nel fare ciò, si usa la manipolazione del sogno, attraverso l’uso del disegno, della schematizzazione, del racconto verbale, trasformando, e rovesciando i contenuti onirici.
• le tecniche immaginative: di questo ambito fanno parte una moltitudine di tecniche, le quali spesso si avvalgono dell’uso delle arti: arte figurata, teatro, musica… Esse sono facilmente modulabili, adattabili ad età e contesti diversi giacché capaci di rispettare la sensibilità del cliente, il limite oltre al quale in quel dato momento la persona non è pronta ad andare. Nel mio caso specifico, uso le tecniche immaginative principalmente dal punto di vista del disegno prodotto dal cliente, dell’arte figurata proponendo tavole di artisti conosciuti e immagini simboliche semplici o complesse contenute in schede evocative. Nel caso del disegno, può essere utilizzato a seguito di contenuti verbali narrati, piuttosto che l’esperienza di un sogno specifico, di un immagine mentale evocata dal Training Autogeno e così via. Il Luscher Test, poi, è lo strumento testistico (di diagnosi e di descrizione della personalità) più allineato con le tecniche sopracitate, poiché si basa sulla fruizione di 8 colori fondamentali ed il loro giudizio (piace/non piace) da parte del cliente.
• L’ascolto attivo come tecnica alla base di ogni istante della terapia. Si tratta del modo in cui il professionista si mette all’ascolto del cliente: non comprende solo l’assenza di giudizio e la disposizione accogliente, ma anche il modo in cui si presta attenzione, assimilando le informazioni con cura e dedizione, pensando il paziente e ragionando con esso, riportando con sincerità empatica le sensazioni che i vissuti del cliente trasmettono allo psicologo che lo ascolta, sperimentando assieme le emozioni la cui espressione viene sempre favorita e sostenuta. L’ascolto attivo, dunque, riguarda il “sentire” con tutto se stesso, mettere insieme le informazioni che ognuno dei nostri sensi riceve per restituire la presenza incondizionata e solida di un buon terapeuta.